Quante volte abbiamo sentito pronunciare il proverbio chi va piano, va sano e va lontano?
Proprio ieri mi capita di imbattermi in un fortissimo temporale. Finita la pioggia esco per andare a correre.
Campagna, strade sterrate. Tantissime lumache, ma quelle con la casetta, ovvero le chiocciole.

Fatica per evitarle e non sentire un terribile crack sotto le scarpe sportive.
Mi scatta il proverbio nella mente: “Chi va piano, va sano e va lontano…”. Aggiungo: “Ma attenzione al percorso, alla strada che scegli”.
Consiglio giusto nella vita e nella nostra professione. Crescere gradualmente, consolidando esperienze e competenze, e forti sulla posizione, salire ancora di un gradino. Tutto giusto, ma occorre anche pianificare il percorso e valutare i rischi delle scelte, non sarà la casetta a proteggerci da un piede pericoloso.
Quindi occorre avere un obiettivo e pianificare il percorso e poi salire con gradualità e poi cambiare obiettivo, alzare l’asticella, ripianificare e andare avanti. Valutare i rischi delle scelte è importantissimo per evitare sorprese. Lavorare sulle nostre aree di debolezza e rinforzare quelle di forza ci aiuterà senz’altro ad affrontare il viaggio.
L’obiettivo deve essere concreto, non può essere relegato alla dimensione del sogno e soprattutto deve essere coerente alle nostre inclinazioni, competenze e passioni. Non può e non deve essere piegato alle opportunità del mercato o alle occasioni che ci si presentano.
Il percorso poi deve essere progettato con raziocinio ben sapendo che come in un gioco di società si potrebbe finire nel “salta un turno”. L’ideale è poi avere un mentore con cui verificare la consistenza del piano e condividere le scelte.
Una crescita organica, consistente senza la corsa “alle tacche” per dire semplicemente: “l’ho fatto”.

Quando si inizia un lavoro è come se dovessimo riempire un gradino vuoto. Riempirlo di competenze ed esperienza così da poter affrontare ogni successivo gradino, sempre con questa logica.
Il tema della crescita e dell’importanza di capire chi si è veramente e la necessità di avere risposte e quindi un mentor viene affrontato musicalmente da The Logical Song, la canzone dei Supertramp contenuta nell’album Breakfast in America del 1979 dalle cui note ci facciamo trasportare.