La routine ci spinge a ragionare e a compiere determinati compiti come si è sempre fatto; il nostro cervello sembra “programmato” in base a principi di risparmio energetico: una volta appreso come svolgere un certo lavoro, tendiamo a riproporre all’infinito la soluzione. Il coraggio di sperimentare delle modalità alternative, però, può aprire scenari inattesi e, molto spesso, vantaggiosi.
Molte idee creative hanno una particolarità: sono geniali e semplici. Dopo che le abbiamo viste realizzate, ci sembrano così banali che ci meravigliamo che non ci siano venute in mente.

Quando in ambito lavorativo c’è bisogno di qualche nuova idea, veniamo spronati a pensare fuori dagli schemi – thinking out the box. Ovviamente una metafora dove la scatola è intesa come il convenzionale, il conformismo e l’individuo è spinto ad andare oltre il convenzionale, a muoversi verso nuove prospettive, oltre la scatola appunto.
Pensare in modo ordinario significa osservare le cose, descrivere i problemi come fanno tutti, attuare soluzioni o strategie che sono già state sperimentate. Rompere gli schemi, pensare “out of the box”, vuol dire sforzarsi di osservare le situazioni da diversi punti di vista e avventurarsi per nuove strade, con soluzioni originali che possono dare nel breve, velocità, efficienza e vantaggio competitivo.
E proprio in Squid Game ne abbiamo un esempio nel gioco del Caramello. Il kit fornito prevede una specie di porta cipria con all’interno il caramello con l’incisione di una forma ed una specie di ago. L’obiettivo è staccare la forma dal resto del caramello senza romperla.
La prima reazione dopo lo sconforto di chi ha preso l’ombrello, assai più difficile da scontornare, è quella di utilizzare l’ago a mò di scalpello per tirar via il caramello andando a ripassare con cautela le linee di demarcazione della figura, senza romperla.

Ma poi succede qualcosa che spinge a modalità nuove a soluzioni diverse.
Una concorrente che aveva conservato un accendino capisce che scaldando l’ago sarebbe stato più semplice staccare il caramello dalla figura.
Un altro arriva ad una diversa soluzione. Il sudore che imperla la sua fonte cade in gocce sul caramello assotigliando lo stesso. Ed ecco che la soluzione è leccare il caramello.

Queste idee nel film arrivano ai giocatori però un po’ in ritardo, complice l’ambiente e l’oppressione. Sarebbe bastato analizzare meglio il problema, capire i rimedi naturali al caramello (calore/umidità) per adottare una soluzione più efficace con velocità.

Quindi di fronte ad un problema ragioniamo come fosse la prima volta che lo analizziamo. Non facciamoci tradire dall’istinto e dalla pigrizia. Rimettiamoci in discussione, studiamo e proponiamo soluzioni smart. Assicuriamo un ambiente favorevole della serie vietato vietare.
Tra le nuove soluzioni sul tavolo individuiamo la pista da seguire e sviluppiamola!
E quindi Think di Aretha Franklin, libertà…