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Squid Game – Tiro alla fune: Esperienza.

giuliobonini

Il tiro alla fune è un gioco semplice, vince la squadra che trascina la squadra avversaria oltre il limite definito; certo che se il limite è un baratro di 100 mt. come in Squid Game, le conseguenze potrebbero essere drammatiche.

In questo gioco vince la forza? La risposta sembra scontata e ci verrebbe da dire sicuramente sì. La risposta è no, o meglio non soltanto.

Prima di arrivare alle soluzioni forza/intelligenza c’è una parte interessante di Squid Game che richiama una parola spesso dimenticata: esperienza.

Eh sì perche si da il caso che la squadra dei protagonisti del film sia la più debole, con all’interno più donne e addirittura un vecchio. La paura attanaglia il gruppo mentre i componenti salgono in ascensore sulla rampa della sfida, ma è proprio in quel momento che il vecchio, con un filo di voce racconta che da bambino vinceva spesso a quel gioco seppure fosse inserito in squadre dotate di minor forza muscolare. All’inizio pochi danno peso alle parole del vecchio, ma il ragazzo protagonista di Squid Game invita tutti all’attenzione.

Ecco la forza dell’esperienza, la competenza, la conoscenza diventa protagonista.

Così l’anziano, diventa un leader e fissa concetti di organizzazione. “Il primo della fila deve essere il capitano, l’ultimo il più forte. La corda va impugnata e tenuta sotto l’ascella. La disposizione di ogni componente deve essere alternata, uno a sinistra e l’altro a destra della corda, così da dare stabilità”.

E poi la tattica. Gli altri si credono i più forti. “Sorprendiamoli”. “Per i primi 10 secondi non tiriamo, opponiamo resistenza, agganciandoci alla corda e stando tutti con la testa indietro”. “Loro non riusciranno a spostarci e noi cominceremo a tirare”.

Dall’esperienza, arrivano organizzazione e tattica. Ora la partita.

Inizia e tutto va secondo quanto tracciato, come nelle migliori negoziazioni, ma ad un certo punto quando la squadra sembra sul punto di vincere, l’altra riequilibra la partita con la forza. Ora si rischia di perdere.

Ecco entrare in scena la fantasia, il trequartista di una squadra di calcio che ben protetto dal team è libero di inventare. E quindi il più intelligente del gruppo ha l’idea: “Molliamo la trazione facciamo tre passi e cadranno”. E’ una pazzia controdeduttiva, ma alla fine la provano. Il capo cordata per un pelo finisce nel baratro, ma la mossa ha effetto; l’altra squadra cade. E ora, il vecchio e i deboli possono tirare e vincere.

Quindi team, organizzazione, tattica e colpo di genio.

Ma tutto sarebbe stato inutile senza l’esperienza del vecchio che inserito nella squadra per pietà risulterà decisivo.

Ed è l’esperienza che voglio sottolineare, al di là del fatto che possa apparire una cicero pro domo mea visto che non son più tanto giovane, perché penso sia una risorsa importante all’interno delle aziende, da sfruttare al massimo anche con politiche di mentoring, dove l’esperto passa tutte le sue conoscenze ai giovani e i giovani restituiscono la velocità e le conoscenze digitali.

E allora quando sembra che sia finita proprio allora comincia la salita…

Antonello Venditti, Che fantastica storia è la vita.

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    giuliobonini

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