Impariamo ad ascoltare. Spesso l’ascolto viene tirato in ballo più per questioni attinenti l’educazione che come competenza soft. Insomma:” lasciami finire” “scusa non m’interrompere” e via di questo passo. Ma l’ascolto è un aspetto che va al di là della buona educazione è una vera ricchezza in chi lo pratica.
L’ascolto corroborato da domande consente la compenetrazione del tema, l’allineamento al problema e quindi la capacità poi di formulare azioni precise.
Spesso si dice “chi domanda comanda”, certo a patto però di ascoltare le risposte che spesso forniscono dettagli interessanti.

Ma come esercitare l’ascolto?
Beh tutte le volte che l’argomento è in discussione non posso non riferirmi a 50 anni fa quando la mia maestra, Sig.ra Maestra Conio, ci sottoponeva alla durissima prova del dettato.
Ecco lì avevamo tutti le antennine ritte e sintonizzate sulla voce della maestra. E la prova d’attenzione aveva più fasi.
1 Comprensione del testo. La lettura tutta d’un fiato.
2 Comprensione fino al punto. Lettura di una frase intera.
3 Dettatura lenta fino al punto.
4 Rilettura totale.
Uscivo da quell’ora stanchissimo. Massima concentrazione, ascoltare con attenzione è faticoso.

Ricordiamoci questi elementi non solo come esercizio per migliorarci, ma anche quando siamo noi a dover spiegare qualcosa e ci piacerebbe che l’aula ci seguisse.
Inquadriamo il problema. Spezzettiamolo in punti. Entriamo in ogni singolo punto. E infine rileggiamo l’insieme di punti e le soluzioni proposte.
Insomma l’ascolto lo si esercita dalle elementari, molto e in modo efficace. Per non perdere questa competenza guardiamo ogni tanto la foto di classe, quella di terza elementare, un po’ sdentati e scapigliati. Sì forse eravamo buffi, ma quanto ascoltavamo!