“Portami soluzioni, non problemi” è una delle frasi tossiche da bannare immediatamente nella terminologia corrente aziendale.
Questa comunicazione nasconde neanche troppo bene la frustrazione del manager che la pronuncia per segnalare di avere troppi problemi da risolvere e di non potersi occupare di tutto.
Dall’altro lato crea però un blocco nella persona che aveva appena finito di esporre il problema, facendolo sentire una persona immatura, una persona a metà.

Questo blocco poi si propaga con la velocità di una malattia infettiva a tutti i partecipanti al meeting creando imbarazzo in ognuno.
Il rischio è quello di portare ogni partecipante a nascondere i problemi non portandoli alla luce, non tanto per codardia, quanto per non finire alla gogna pubblica: “Ecco un altro che è soltanto capace di portare problemi”.
Il rischio è quindi quello di nascondere pericoli che all’avverarsi possono portare anche danni gravi. Non secondario è quello di indurre il manager censurato ad isolarsi e a portare soluzioni individuali che sarebbe stato meglio condividere per avere opinioni differenti e soluzioni più ricche.
Quindi meglio non chiudere con questa frase irritante: “portami soluzioni non problemi”, ma invitare ad esporre tutti i problemi e a stimolare il gruppo ad esprimere opinioni e soluzioni possibili.
Più armonia nel team e più leadership per il capo a basso prezzo e… meno problemi da gestire!