Il termine POP riferito ad alcuni materiali, incuriosisce. E’ l’acronimo di “Point of Purchase” si tratta di strumenti utilizzati nei punti vendita dei retailer per incentivare i consumatori all’acquisto.
Il termine POP però richiama, proprio come la pop music, la popolarità di questi strumenti. Strumenti leggeri, visibili e di largo impiego e quindi a pieno diritto POP.

Questi materiali includono display, stopper, sottoslim, cartellonistica, poster, cravatte, brochure e campioni gratuiti. Materiali comunicativi a basso valore unitario, ma molto utili ed efficaci. In molti casi snobbati un po’, ma veri e propri strumenti comunicativi in grado di spostare le mani degli shopper.
L’obiettivo principale dei materiali POP è quello di attirare l’attenzione degli shopper, comunicando loro informazioni chiave sui prodotti, per poi convincerli ad acquistare.
Nei giorni scorsi su linkedin ho lanciato un sondaggio che aveva il compito di svelare quali dei materiali fosse il più utile, efficiente e duraturo.

Al primo posto i pendolini/stopper. Questi se ben posizionati e di misure adeguate, in modo che non diano noia all’attività di caricamento, hanno, dalla loro, grande attrattività e una buona durabilità. Costo accessibile.
Al secondo i sottoslim. Meno attrattivi dei precedenti, ma con il vantaggio di non arrecare alcun disturbo in fase di caricamento. Molto durevoli.
Gli space lock al terzo. Difficoltà a piazzarli, hanno il pregio di preservare gli spazi di Brand, ma di essere un po’ invasivi. Richiedono una costante manutenzione.
Floor graphics. Si piazzano ultimi, sia per la difficoltà ad essere collocati, sia per il fatto che, calpestati, tendono a sporcarsi e non danno una buona immagine del brand. Da riconsiderare in aree promozionali e con dimensioni di larghezza piuttosto che di profondità, dove potrebbero essere attrattivi e comunque legati alla temporaneità della promo stessa.
In generale il materiale POP è davvero popolare, merita una riconsiderazione sia a livello di impiego che di previsione di budget.