La prima attestazione della espressione bastian contrario è del 1819, verrà poi codificata nel Dizionario moderno, nel 1918. Espressione da prima regionale e poi nazionale che pare risalga a tal brigante Bastian Contrario, che su incarico del Duca Carlo Emanuele di Savoia avrebbe condotto un’azione di disturbo contro la Repubblica di Genova.
Ecco nella vostra vita aziendale vi siete mai imbattuti nel così detto bastian contrario?

Il bastian contrario non è mosso da fini personali, ma da un combinato di esperienza e passione per l’azienda e che per questo ha un valore inestimabile.
Perché è quello che per slancio ci segnala che qualcosa non va ed evita così di farci prendere una facciata contro il muro. Mentre tutti annuiscono e tu pensi “è andata bene”, lui no, non è convinto e te lo dice. Il prezzo che ti fa pagare è alto, tipo: “fate 3 passi indietro con tanti auguri”, ma anche per lui è faticoso.
Poco tempo fa ho incontrato un mio ex capo, lui spesso identificato come il bastian contrario per eccellenza, e mi ha confessato che esserlo è costoso in termini di energie profuse, ma che è un atto di amore su cui spesso ci si passa sopra per ricavarne solo una connotazione negativa.

Vivo ancora con ansia le presentazioni che facevo in Saiwa e che un venditore romagnolo mi smontava regolarmente…
Ma allora che fare? La parola chiave è coinvolgimento.
Prima di tutto identificare il bastian contrario e poi coinvolgerlo da subito, non in modo demagogico, ma reale per inglobare il suo punto di vista, il suo pensiero e lanciare progetti senza macchia e senza errore, e trasformare il bastian contrario in un potente persuasore, ovvero un bastian a favore, della serie “se lo dice lui, allora…”.
E allora il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va!