Saremo categoryci, è un’esortazione che si posiziona ben lungi dal raccontare il processo di Category, ottimamente definito da GS1 Italia:
L’obiettivo primario del Category management è gestire in modo intelligente grandi insiemi di prodotti, con l’obiettivo di aumentare fatturato e utile, migliorando la soddisfazione del consumatore, il processo collaborativo tra Industria e Distribuzione per la definizione e gestione delle categorie come unità di business.
Saremo categoryci è semplicemente un riassunto di osservazioni raccolte dagli addetti lavori sui “plus” che arrivano dall’utilizzare approcci di Category in punto vendita.
Spesso si sottolineano i vantaggi per il consumatore/shopper, derivanti dalla facilità di lettura che implica il Category. Dividere in segmenti, sotto segmenti e Brand aiuta molto lo shopper nel suo viaggio in p.v..
Ovviamente anche il Brand ne beneficia, in termini di lettura e assortimento e il p.v. fornisce un livello di servizio importante, dando al consumatore la possibilità di leggere al meglio la categoria; insomma un gioco Win Win Win.

Altro vantaggio del Category è quello di permettere di aggiornare l’assortimento, prendendo in conto i trend e le innovazioni e attribuendo ai vari segmenti/prodotti gli spazi corretti.
Category Capitain. Il fornitore, latore di questa conoscenza, deve portare studi e analisi di mercato che consentano di definire il perimetro corretto della categoria, individuando, per segmento, le referenze che ne faranno parte. E poi dare un senso nuovo alla presentazione della categoria sul Display. Si parla a tal proposito di cultura dello Shelf Marketing.
Lato consumatore si ritiene che, abituato in velocità a effettuare acquisti, in modo ripetitivo e meccanico, rompere questo flusso, attraverso la reinterpretazione dello spazio a scaffale di una categoria, lo risvegli dal torpore con un effetto WoW! che fa scoprire o riscoprire prodotti e segmenti dimenticati o mai osservati.

Per essere vincenti occorre che il Category venga divulgato con i supporti giusti e il Planogramma sotto questo aspetto è il Re degli strumenti. Facile da utilizzare, senza indecisioni di interpretazione e con tutte le indicazioni operative necessarie per realizzare a punto vendita quanto elaborato e studiato.
In conclusione direi che il Category non debba essere interpretato come un progetto, ma come filosofia che deve permeare ogni approccio sia lato industria che lato retail.
Ecco perché, saremo categoryci! è il titolo di questo articolo.