Pronti. Partenza. Via!
Vi è mai capitato di avere un collega molto bravo e competitivo? Avete provato un goccio di invidia di fronte alle sue performance e agli attestati di stima conseguenti?
Nella vita professionale può capitare. Nello sport è un fenomeno comune. Allora diamoci uno sguardo.
Il mio pensiero va a Marcell Jacobs, l’italiano di origini Texane che a Savona recentemente ha sfondato il muro dei 10 secondi con il suo 9.55, migliorando il record italiano e strappandolo a Tortu, suo eterno rivale.
E il pensiero dopo il record va proprio a Tortu: “Lo soffrivo”.

Ecco la competizione.
Professionalmente può capitare, ma è bene saperlo potrà riguardare solo un breve periodo limitato.
Il nostro essere professionali è un mix di competenze e attitudini unico, non ce n’è uno uguale ad un altro, un po’ come una impronta digitale. E allora la sovrapposizione, la competizione sarà solo temporanea.
Se partiamo da questo punto di vista cambia la prospettiva.

Studiamo bene quello che a noi sembra il nostro competitor. In che cosa eccelle? Quali sono le sue caratteristiche vincenti. E poi analizziamoci. Come posso migliorare?
In altri termini, troviamo la nostra strada, costruiamo il nostro percorso di carriera, definiamo l’obiettivo.
Poi, speriamo, scopriremo che Tortu sarà campione mondiale dei 200 mt e Jacobs dei 100!