All’aumentare dei facing di un prodotto, aumentano le vendite dello stesso. Questo è vero fino ad un certo punto, a partire dal quale all’aumentare del facing non si hanno ulteriori vendite, che continuano costanti o addirittura si riducono. Il punto in questione viene chiamato di saturazione.
Perché?
Il prodotto, prima poco visibile e poi sempre più, al crescere dei facing, stimola lo shopper, oltre ad una certa soglia di visibilità l’effetto svanisce.
Ma quante volte capita di vedere prodotti esposti con troppi facing!

Oltre a non determinare vendite aggiuntive per il prodotto sovraesposto, si hanno altre due conseguenze negative:
- la sottoesposizione di prodotti che avrebbero avuto bisogno di più facing e che andranno inevitabilmente in rottura di stock;
- la riduzione dell’assortimento, lo spazio infatti assegnato ai prodotti sovraesposti è spazio in meno per nuove e ulteriori referenze.
Ecco che allora le sovraesposizioni devono sempre esser limitate, sono dannose alle performance del display, fossero anche della MDD.
Se è vero che il facing non deve essere eccessivo, è vero anche che non dovrebbe essere mai da solo (salvo casi in cui, come in pasticceria, un facing contiene tutte le rotazioni), la visibilità sarebbe così limitata, tanto da risultare nascosto agli occhi dello shopper.

Ah dimenticavo, a scaffale mai meno del cartone e mezzo, come sappiamo la scorta a scaffale è importante (va bene anche 1.2 di scorta) e ci salva spesso dalle rotture di stock.
Tutto facile, allora? Direi di no. Perché poi ci sono le stagionalità, il clima e altri fattori, come la concorrenza, che possono portare alterazioni alle normali uscite di prodotto.
Tanta cura e attenzione, osservazione e software per migliorare la nostra curva di esperienza e trovare il facing corretto.