Incontro un amico che mi dice con fierezza che è su LinkdIn e che ha 2000 followers.“Bell’impegno”. Rispondo io. “Ma no, ogni tanto faccio un post”. Risponde lui.
Sottovalutazione, superficialità. I followers sono importanti.
Ecco i followers nella vita lavorativa come sui social sono un impegno, in quel momento tu capo o influencer stipuli un contratto in cui ti impegni a farli crescere. Fatte le debite proporzioni i followers sono dei figli.

Intanto riconoscenza, perché senza followers non esiste un leader e poi occorre passare loro contenuti interessanti per i vari segmenti di cui fanno parte, occorre nutrirli.
E allora piano editoriale.
Occorre interagire e a fronte di osservazioni, commenti e domande rispondere. Ce l’avete presente una riunione in cui un partecipante fa una domanda e voi non rispondete? O parlando con qualcuno a fronte di un’osservazione ve ne andate…

E’ lo stesso impegno che assumiamo verso i giovani: dedichiamo loro tempo per formarli e addestrarli, stabilendo quando son pronti per affrontare gradi crescenti di difficoltà.
Essere un leader è un impegno paradossalmente è essere follower dei followers. Seguirli.
Mi viene in mente quella fantastica pubblicità di Diesel in cui l’influencer in una festa è presa a scattare selfie vittima del ruolo e della sua sovrastruttura, mentre i followers nei propri jeans corrono in libertà sulle note di I will follow him.
3 Comments
Parli di me ????
Inviato da iPhone
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Nooooooooooo.
Nooooooooooo.